Gedicht
Gian Mario Villalta
DEDICATION: 2.
The house open in the breath of the rainand you imagine yourself naked in a blanket
of clouds, white, with no sign
of tenderness and earth
– and you feel
like pressing your mind against the wood
and feel moved, in every severed fiber
like only wood could do.
Motionless framed by the shutters
Sitting in the kitchen mindful outside.
Help me do without them:
these are the shoes,
here the crease in the strap
where you attached your watch, the card
with the thinned shadow of the keys.
Now even household
objects, spaces and movements,
are only repeated, like the gestures,
the phrases – in the rectangles
of rain there is no inside.
The sills. A dam of silence.
© Translation: 2004, Gabriele Poole
DEDICA: 2.
DEDICA: 2.
La casa aperta nel respiro della pioggiae ci si pensa nudi dentro una coperta
di nubi, bianchi, senza un segno
di tenerezza e terra
– mentre viene
da premere la mente contro il legno
e commuovere, come solo il legno
potrebbe, ogni fibra tagliata.
Fermi nel riquadro delle imposte.
Seduti in cucina attenti fuori.
Aiutami a farne a meno:
queste sono le scarpe,
qui la piega del cinturino
dove allacciavi l’orologio, la tessera
con l’ombra assottigliata delle chiavi.
Adesso anche gli oggetti
di casa, gli spazi e i movimenti,
sono soltanto ripetuti, come i gesti,
le frasi – nei rettangoli
di pioggia non c’è un dentro.
I davanzali. Una diga di silenzio.
© 2004, Gian Mario Villalta
Gedichten
Gedichten van Gian Mario Villalta
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DEDICA: 2.
La casa aperta nel respiro della pioggiae ci si pensa nudi dentro una coperta
di nubi, bianchi, senza un segno
di tenerezza e terra
– mentre viene
da premere la mente contro il legno
e commuovere, come solo il legno
potrebbe, ogni fibra tagliata.
Fermi nel riquadro delle imposte.
Seduti in cucina attenti fuori.
Aiutami a farne a meno:
queste sono le scarpe,
qui la piega del cinturino
dove allacciavi l’orologio, la tessera
con l’ombra assottigliata delle chiavi.
Adesso anche gli oggetti
di casa, gli spazi e i movimenti,
sono soltanto ripetuti, come i gesti,
le frasi – nei rettangoli
di pioggia non c’è un dentro.
I davanzali. Una diga di silenzio.
DEDICATION: 2.
The house open in the breath of the rainand you imagine yourself naked in a blanket
of clouds, white, with no sign
of tenderness and earth
– and you feel
like pressing your mind against the wood
and feel moved, in every severed fiber
like only wood could do.
Motionless framed by the shutters
Sitting in the kitchen mindful outside.
Help me do without them:
these are the shoes,
here the crease in the strap
where you attached your watch, the card
with the thinned shadow of the keys.
Now even household
objects, spaces and movements,
are only repeated, like the gestures,
the phrases – in the rectangles
of rain there is no inside.
The sills. A dam of silence.
© 2004, Gabriele Poole
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