Gedicht
Davide Rondoni
Towards Sansepolcro
Perhaps Piero della Francesca turning his gazealready had in his eyes
the fiery silk of videos
the pencilled face of the dead of the news
the dark crowd of youngsters in the streets on those nights
in which one looks for light for the black heart and
the glow of a lighter comes, the blue lamp
of a mobile,
and the street in waves in the dark
against the windshield
the loneliness of a hand open against the window
on floor number ninety –
perhaps he already had our gaze, too
to be able to see in this light Sansepolcro
motionless in its ochre, in the open brown of its fields
and trembling for the sea that comes
from the valley of Trasimeno and of Metauro,
Urbino on one side, Florence on the other
the resurrection as a movement
already begun in things –
Life seeks a body, it knows
more than anybody else the young painter
who has the white fever,
he is implored by the flight that loses itself
in the evening, and the regret
that vehemently blows the words against the wall.
Piero who looks at Jesus, and Jesus
who looks at Piero
the resurrection is a face off
between God and his painter,
and the look of the boy is a fan
for us that on the highway
still linger in that turning around
and one almost wouldn’t believe
how calm this valley is
the fire that is in the air
how clear it is here
so clear the wind
© Translation: 2003, Gabriele Poole
Verso Sansepolcro
Verso Sansepolcro
Forse Piero della Francesca girando lo sguardoaveva già negli occhi
la seta infiammata dei video
il viso a lapis dei morti nel notiziario
la folla scura di ragazzi per le vie nelle notti
in cui si cerca luce per il cuore nero e viene
un bagliore di accendino, un lume
azzurro di telefonino,
e le strade a onde nel buio
contro il parabrezza
la solitudine di una mano aperta sulle vetrate
al piano numero novanta –
forse aveva già anche il nostro sguardo
per riuscire a vedere in questa luce Sansepolcro
ferma nelle sue ocre, nel bruno aperto dei suoi campi
e tremante per il mare che viene
dalla valle del Trasimeno e del Metauro,
da un lato Urbino, di là Firenze
la resurrezione come un movimento
già iniziato nelle cose –
La vita cerca un corpo, lo sa
più di ogni altro il giovane pittore
che ha la febbre bianca,
lo implora il volo che si perde
nella sera, e il rimpianto
che fa soffiare con veemenza le parole contro il muro.
Piero che guarda Gesù, e Gesù
che guarda Piero
la resurrezione è un faccia a faccia
tra Dio e il suo pittore,
e lo sguardo del ragazzo è un ventaglio
fino a noi che sulla superstrada
sostiamo ancora in quel girarsi
e quasi non si crede
a com’è serena questa valle
al fuoco che è nell’aria
e a come è chiaro qui,
così chiaro il vento
© 2003, Davide Rondoni
From: Avrebbe amato chiunque
Publisher: Guanda, Milano
From: Avrebbe amato chiunque
Publisher: Guanda, Milano
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Verso Sansepolcro
Forse Piero della Francesca girando lo sguardoaveva già negli occhi
la seta infiammata dei video
il viso a lapis dei morti nel notiziario
la folla scura di ragazzi per le vie nelle notti
in cui si cerca luce per il cuore nero e viene
un bagliore di accendino, un lume
azzurro di telefonino,
e le strade a onde nel buio
contro il parabrezza
la solitudine di una mano aperta sulle vetrate
al piano numero novanta –
forse aveva già anche il nostro sguardo
per riuscire a vedere in questa luce Sansepolcro
ferma nelle sue ocre, nel bruno aperto dei suoi campi
e tremante per il mare che viene
dalla valle del Trasimeno e del Metauro,
da un lato Urbino, di là Firenze
la resurrezione come un movimento
già iniziato nelle cose –
La vita cerca un corpo, lo sa
più di ogni altro il giovane pittore
che ha la febbre bianca,
lo implora il volo che si perde
nella sera, e il rimpianto
che fa soffiare con veemenza le parole contro il muro.
Piero che guarda Gesù, e Gesù
che guarda Piero
la resurrezione è un faccia a faccia
tra Dio e il suo pittore,
e lo sguardo del ragazzo è un ventaglio
fino a noi che sulla superstrada
sostiamo ancora in quel girarsi
e quasi non si crede
a com’è serena questa valle
al fuoco che è nell’aria
e a come è chiaro qui,
così chiaro il vento
From: Avrebbe amato chiunque
Towards Sansepolcro
Perhaps Piero della Francesca turning his gazealready had in his eyes
the fiery silk of videos
the pencilled face of the dead of the news
the dark crowd of youngsters in the streets on those nights
in which one looks for light for the black heart and
the glow of a lighter comes, the blue lamp
of a mobile,
and the street in waves in the dark
against the windshield
the loneliness of a hand open against the window
on floor number ninety –
perhaps he already had our gaze, too
to be able to see in this light Sansepolcro
motionless in its ochre, in the open brown of its fields
and trembling for the sea that comes
from the valley of Trasimeno and of Metauro,
Urbino on one side, Florence on the other
the resurrection as a movement
already begun in things –
Life seeks a body, it knows
more than anybody else the young painter
who has the white fever,
he is implored by the flight that loses itself
in the evening, and the regret
that vehemently blows the words against the wall.
Piero who looks at Jesus, and Jesus
who looks at Piero
the resurrection is a face off
between God and his painter,
and the look of the boy is a fan
for us that on the highway
still linger in that turning around
and one almost wouldn’t believe
how calm this valley is
the fire that is in the air
how clear it is here
so clear the wind
© 2003, Gabriele Poole
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