Gedicht
Davide Rondoni
Almost sung
It seizes its unlimited light Decemberwhen you open your eyes to me nearby,
nocturnal snow
strange sheen, frozen suspension
of branches
that were moans and now . . .
It seizes its boundless light the sky
if you call from the arches
of silence and in my body demand
what was blind and motionless
and from the terraces
of my pain you show yourself
you open your eyes and the light burns its edges
and even that which on my face
seemed hard and now . . .
It seizes its light of wonder the winter
when you come close and
everything is impossible, except the eternal.
© Translation: 2003, Gabriele Poole
Quasi cantata
Quasi cantata
Afferra la sua luce senza limiti dicembrequando tu mi apri gli occhi vicino,
neve notturna
splendore strano, sospensione gelata
dei rami
che erano gemiti e ora . . .
Afferra la sua luce senza confini il cielo
se tu chiami dagli archi
del silenzio e nel mio corpo reclami
quel che era cieco ed immobile
e dalle terrazze
del mio dolore ti esponi
apri gli occhi e la luce brucia i suoi margini
e anche quel che sul mio viso
sembrava duro e ora . . .
Afferra la sua luce di meraviglia l\'inverno
quando ti avvicini ed è
tutto impossibile, eccetto l’eterno.
© 2003, Davide Rondoni
From: Avrebbe amato chiunque
Publisher: Guanda, Milano
From: Avrebbe amato chiunque
Publisher: Guanda, Milano
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Gedichten van Davide Rondoni
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Quasi cantata
Afferra la sua luce senza limiti dicembrequando tu mi apri gli occhi vicino,
neve notturna
splendore strano, sospensione gelata
dei rami
che erano gemiti e ora . . .
Afferra la sua luce senza confini il cielo
se tu chiami dagli archi
del silenzio e nel mio corpo reclami
quel che era cieco ed immobile
e dalle terrazze
del mio dolore ti esponi
apri gli occhi e la luce brucia i suoi margini
e anche quel che sul mio viso
sembrava duro e ora . . .
Afferra la sua luce di meraviglia l\'inverno
quando ti avvicini ed è
tutto impossibile, eccetto l’eterno.
From: Avrebbe amato chiunque
Almost sung
It seizes its unlimited light Decemberwhen you open your eyes to me nearby,
nocturnal snow
strange sheen, frozen suspension
of branches
that were moans and now . . .
It seizes its boundless light the sky
if you call from the arches
of silence and in my body demand
what was blind and motionless
and from the terraces
of my pain you show yourself
you open your eyes and the light burns its edges
and even that which on my face
seemed hard and now . . .
It seizes its light of wonder the winter
when you come close and
everything is impossible, except the eternal.
© 2003, Gabriele Poole
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