Gedicht
Stefano Dal Bianco
And would dawn never be
I am the fruit that your staying has generated.I rebel not and stay close to you
because our hunger
like a death drags us on high
above our three-room apartment
beyond the roller shutters
which, like males do, in your defence,
I lower for the night.
But sometimes I abandon you and wait for dawn
when a skylark actually does sing
in the garden, and makes peace,
and we are no longer two poles attracting one another
but only this peace
and this sky finally clear
lost beyond summer windows.
© Translation: 2004, Gabriele Poole
E mai non fosse l’alba
E mai non fosse l’alba
Io sono il frutto che il tuo stare ha generato.Non mi ribello e ti resto vicino
perché la nostra fame
come una morte ci trascina in alto,
oltre la nostra casa trilocale
al di là delle persiane
che come fanno i maschi, a tua difesa,
per la notte abbasso.
Ma qualche volta ti abbandono e aspetto l’alba
quando effettivamente un’allodola canta
nel giardino, e mette pace,
e noi non siamo più due poli che si attraggono
ma solo questa pace
e questo cielo finalmente chiaro
perduto dietro le finestre estive.
© 2001, Stefano Dal Bianco
From: Ritorno a Planaval
Publisher: Mondadori, Milano
From: Ritorno a Planaval
Publisher: Mondadori, Milano
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Gedichten van Stefano Dal Bianco
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E mai non fosse l’alba
Io sono il frutto che il tuo stare ha generato.Non mi ribello e ti resto vicino
perché la nostra fame
come una morte ci trascina in alto,
oltre la nostra casa trilocale
al di là delle persiane
che come fanno i maschi, a tua difesa,
per la notte abbasso.
Ma qualche volta ti abbandono e aspetto l’alba
quando effettivamente un’allodola canta
nel giardino, e mette pace,
e noi non siamo più due poli che si attraggono
ma solo questa pace
e questo cielo finalmente chiaro
perduto dietro le finestre estive.
From: Ritorno a Planaval
And would dawn never be
I am the fruit that your staying has generated.I rebel not and stay close to you
because our hunger
like a death drags us on high
above our three-room apartment
beyond the roller shutters
which, like males do, in your defence,
I lower for the night.
But sometimes I abandon you and wait for dawn
when a skylark actually does sing
in the garden, and makes peace,
and we are no longer two poles attracting one another
but only this peace
and this sky finally clear
lost beyond summer windows.
© 2004, Gabriele Poole
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